L’isola di Ortigia
Ortigia è il toponimo dell’isola che costituisce la parte più antica della città di Siracusa rappresentandone la rispettiva circoscrizione, la nona ed ultima sul territorio cittadino. Il suo nome deriverebbe dal greco antico ortyx che significa “quaglia”. La sua estensione non supera 1 km² .
Storia
L’isola è stata da sempre il cuore della città, lo testimonia il fatto che sin dall’età del bronzo antico fosse abitata, e lo testimoniano anche resti di capanne circolari del XIV secolo a.C. riferibili alla cultura di Thapsos. Il successivo arrivo dei Greci non dovette essere violento, poiché come parla Tucidide, l’isola sembra essere stata abbandonata dai residenti che si ritirarono nell’entroterra. Al centro di Ortigia si trova il Duomo, con la propria facciata barocca, costruito inglobando il tempio di Athena greco. Da quest’ultimo proviene una lastra fittile della Gorgone che tiene in braccio Pegaso conservata nel locale Museo Archeologico assieme ad altri innumerevoli reperti. Secondo Cicerone molti tesori del tempio vennero trafugati dal famigerato governatore romano Verre.
Già in epoca greca, Ortigia ha rivestito un ruolo di centro politico e amministrativo che ha mantenuto anche nelle epoche successive. Nell’isolotto aretuseo infatti vi aveva sede il palazzo del tiranno, quello di Dionigi prima e di Gerone II poi. Nel medioevo e sino ai primi dell’ottocento, l’isola è stata contenuta all’interno di poderose mura che l’avevano resa una piazza d’armi, le mura furono abbattute in epoca ottocentesca.
Dopo il progressivo abbandono del centro storico avvenuto tra gli anni settanta e ottanta del novecento ed il conseguente aumento di criminalità e degrado, l’isola è stata oggetto di una serie di progetti di riqualificazione urbana tra cui quello Urban. Tramite incentivi sulle ristrutturazioni e sulle attività economiche, l’isola ha conosciuto un vistoso sviluppo completato grazie all’apertura di diverse strutture alberghiere, tra cui un hotel a cinque stelle che sorgerà nell’ex palazzo delle poste ed il museo del mare che inizialmente doveva sorgere nell’area della Tonnara di Santa Panagia.
Quartieri di Ortigia
Ortigia è divisa in piccoli quartieri storici, o rioni:
* Bottai (siciliano: ‘Uttari)
* Castello Maniace (siciliano: Casteddu)
* Duomo (siciliano: Domu)
* Giudecca (siciliano: Jureca)
* Graziella (siciliano: Razziedda)
* Maestranza (siciliano: Masthranza)
* Mastrarua (siciliano: Masthrarrò)
* Sperduta (siciliano: Spidduta)
* Turba (siciliano: Tubba)
Monumenti principali
* Castello Maniace
* Tempio di Apollo (VI secolo a.C.)
* Duomo (tempio ionico VIII secolo a.C., attuale prospetto barocco 1728)
* Fontana di Artemide (1906)
* Fonte Aretusa (l’aspetto attuale risale al 1847)
* Porta Urbica (VI-V secolo a.C.)
* Palazzo del Vermexio, sede attuale del comune (1628-1632)[1]
* Chiesa di San Martino
* Chiesa di Santa Lucia alla Badia
* Chiesa dello Spirito Santo
* Palazzo Beneventano-Del Bosco
* Palazzo dei Mergulensi-Montalto
* Porta Marina (facente parte delle recinzioni spagnole di Ortigia), risalente al ‘500.
* Chiesa di S.Pietro Intra Moenia, è una delle basiliche fondate dal vescovo Germano nel IV sec.
* Chiesa di S.Giovanni Battista, anch’essa una delle basiliche fondate dal vescovo Germano nel IV sec.